La coreana LG ripropone il suo smartphone di successo G2 in una versione tecnicamente più importante e con una forma decisamente inconsueta: l’LG G-Flex è un telefono curvo; per realizzarlo è stato impiegato un disply flessibile P-OLED da 6 pollici e una batteria “a banana”.
La struttura del telefono è flessibile (ed è questa la novità più importante), e il suo design particolare ha un’utilità più estetica che funzionale.
Come il G2 presenta i tasti posteriori e la funzione Toc Toc (doppio tap per mettere il telefono in standby e per riattivarlo) e le schermate ricche di opzioni e comandi a cui ci ha abituato LG.
La forma curva e i tasti posteriori rendono confortevole l’uso dello smartphone con una mano sola.
La plastica posteriore (definita autiorigenerante) riesce a “ricomporre” i piccoli graffi che possono formarsi con l’uso quotidiano
Al suo interno, il G-Flex monta un quadcore Snapdragon 800, 2 Giga di Ram e ha una memoria interna di 32 GB.
Punto di forza: la batteria da 3.500 mAh che garantisce un’autonomia prolungata, anche con un uso intenso.
La fotocamera da 13 MP (dotata di flash led, autofocus e zoom digitaler 8X) è buona, ma non eccellente.
Lo schermo, la cui risoluzione (1280×720, non è Full-HD) non è certo il massimo per schermi di questa grandezza, tende talvolta a rendere i pixel un po’ troppo evidenti, ma la visione dei video è comunque piacevole.
Il G-Flex è uno smartphone dalle buone prestazioni nelle funzioni telefoniche, veloce nella navigazione, fluido nell’utilizzo e di sicuro impatto estetico.
Il prezzo comunque rimane ben oltre la media: lanciato sul mercato a quasi 900 €, ora si può trovare anche con cifre vicine ai 500.